domenica 12 luglio 2020

TRAVEL REPORT. Ritorno al viaggio. Bologna 11.07































Ieri, sabato 11 luglio 2020, giornata davvero speciale a Bologna. Nonostante il caldo e l'afa un gruppo di architetti e "cultori della materia", che spesso partecipa ai nostri viaggi, ha condiviso un percorso di piccole scoperte e incantamenti: attraverso il fil rouge delle opere di Enzo Zacchiroli e Melchiorre Bega, per riflettere insieme sull'evoluzione e il destino delle città, sul ruolo della memoria perduta (come le torri medievali demolite di Bologna) e delle scelte che hanno fatto la città moderna e contemporanea. Riportiamo qui un accenno ad un luogo visitato ieri, che si è rivelato, nel tempo, uno degli interventi contemporanei più riusciti nel centro storico: la sistemazione di piazza Santo Stefano, ridisegnata con tocco sapiente e leggero dal grande architetto milanese Luigi Caccia Dominioni. Il progetto, completato nel 1991, si è realizzato anche grazie al fervido e appassionato contributo di Dino Gavina (a sinistra nella foto con Caccia D.), storico industriale bolognese del design e sodale di Caccia Dominioni.

credito immagini (in senso orario):
1 e 3: Lucio Pirotti. 2: http://www.architetturadipietra.it/wp/?p=3220. 4: https://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1991/il_restauro_di_piazza_santo_stefano#top

per approfondire:
https://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1991/il_restauro_di_piazza_santo_stefano#top
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Caccia_Dominioni

giovedì 9 luglio 2020

A MUST SEE. Bologna. Biblioteca di Discipline Economiche "Walter Bigiavi" e Istituto di Statistica, arch. Enzo Zacchiroli. 1973



















[...] (a Enzo Zacchiroli) appena laureato a Firenze, fu commissionata la costruzione del Johns Hopkins Bologna Center che, realizzato tra il 1959 e il 1960, fu per lui l’occasione di entrare in contatto con i maestri attivi in quell’epoca negli U.S.A,. e con Alvar Aalto, divenuto la sua figura-guidaIl Johns Hopkins colpì così favorevolmente Paolo Fortunati (direttore dell'Istituto di Statistica ndr) e Walter Bigiavi (docente nella Facoltà di Economia e Commercio ndr) da indurli a commissionare al giovane architetto le nuove sedi dell’Istituto di Statistica e della Biblioteca della Facoltà di Economia e Commercio, allora sita in Piazza Scaravilli. Il sito prescelto era una zona completamente rasa al suolo dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e collocata in un contesto antico, quello dell’area compresa tra via Belle Arti e Piazza Scaravilli e adiacente a via Zamboni – un’area che fin dal XVIII sec. è venuta via via acquistando il ruolo di polo culturale di Bologna. Zacchiroli accettò l’incarico a patto di poter progettare la nuova costruzione in chiave risolutamente contemporanea, naturalmente tenendo conto dell’ambiente circostante: l’edificio, forte ed essenziale, enuncia la dignità del cemento scabro in pieno centro storico e al tempo stesso, soprattutto nella facciata quasi priva di aperture, richiama le ampie superfici murarie del teatro Comunale e del muro del Guasto dei Bentivoglio, mentre le superfici vetrate delle sale di lettura contrappuntano quelle della Torre della Specola.

credito testo e immagini: http://bigiavi.sba.unibo.it/chi-siamo/sede

per approfondire:
Walter Bigiavi. https://it.wikipedia.org/wiki/Walter_Bigiavi
Paolo Fortunati. https://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Fortunati
Enzo Zacchiroli. https://it.wikipedia.org/wiki/Enzo_Zacchiroli

martedì 7 luglio 2020

A MUST SEE. Bologna. La Centrale dei Telefoni di Stato, arch. Enzo Zacchiroli. 1974



Tra il 1968 e il 1974 Enzo Zacchiroli realizza tre delle sue architetture più significative, tutte situate nel Centro Storico di Bologna: l'ampliamento della Facoltà di Statistica, la Biblioteca di Discipline Economiche Walter Bigiavi e la Centrale dei Telefoni di Stato, in via Capo di Lucca, oggetto di questo post. Tre progetti tutti contrassegnati da rigore e coraggio formale, tanto da tentarne la definizione come "a-mimetici"; testimonianze di un clima progettuale e culturale ancora fervido nella città, percorsa insieme da slanci vitali e profonde inquietudini che sfoceranno, pochi anni dopo, nel drammatico "77". 
La Centrale dei Telefoni (ora sede di un Dipartimento Universitario), in particolare, impressiona ancora oggi con l'uso energico della trama dei brise-soleil realizzata in corten, sovrapposta alla struttura in cemento. Questa facciata così chiaroscurale dona un nuovo senso a questa strada, prima citata solo per le case operaie della fine del Cinquecento, situate a qualche decina di metri dall'opera di Zacchiroli.

per approfondire: Sergio Signorini, Enzo Zacchiroli. Forme e spazio, Electa, Milano 2000

(credito foto: Lucio Pirotti)